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COVID19 - Divieto viaggi di ingresso in area Schengen

 

La Presidente von der Leyen ha annunciato la proposta DI DIVIETO TEMPORANEO PER I VIAGGINON ESSENZIALI IN ENTRATA NELL’AREA SCHENGEN PER I CITTADINI DI PAESI TERZI, come misura di contrasto all'emergenza sanitaria in corso. Lamisura avrà durata di 30 giorni, prorogabile in caso di necessità, edè stata discussa con i partner del G7 nella riunione in all di oggi pomeriggio.

La comunicazione [1] della Commissione UE invita tutti gli SM dell'area Schengen a creare un "perimetro di sicurezza" ai confini esterni.
Le restrizioni dovranno essere concordate tra gli SM per agire in modo
simultaneo e coordinato. La Commissione europea inviterà anche gli SM
dell'UE non aderenti all'area Schengen (Bulgaria, Cipro, Croazia,
Irlanda, Romania), così come il Regno Unito (in uscita, ma ancora
membro dell'UE) ad applicare le stesse misure.

Il divieto riguarderà tutti i viaggi "non essenziali" dai Paesi terzi
in ingresso nell'area Schengen. Tale divieto non sarà applicato ai
cittadini degli Stati dell'UE e dell'area Schengen (UE + Islanda,
Liechtenstein, Norvegia, Svizzera), ai loro familiari e i cittadini di
Paesi terzi in possesso di visto di soggiorno di lungo termine.

Le eccezioni al divieto riguardano anche le seguenti categorie:
operatori sanitari, ricercatori e professionisti dell'assistenza agli
anziani; lavoratori frontalieri; personale addetto al trasporto merci;
diplomatici, militari e operatori umanitari; passeggeri in transito e
che viaggiano per motivi familiari; persone bisognose di protezione
internazionale o per altri motivi umanitari.

L'area Schengen è normata dal Regolamento UE 2016/399 [2]: i cittadini
UE possono circolare liberamente all'interno dell'Unione,
indipendentemente dall'adesione o meno dei singoli Stati membri allo
spazio Schengen. Al momento dell'ingresso in uno Stato membro dell'UE
che non aderisce allo spazio Schengen, i cittadini UE sono oggetto di
controlli minimi, volti a verificarne l'identità in base ai documenti
di viaggio (passaporto o carta d'identità).

La proposta verrà valutata dai leader europei nel corso del Consiglio
europeo straordinario di domani 17 marzo (in call), previsto per le ore
17, a cui seguirà una comunicazione formale sulle conclusioni adottate.


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