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Il progetto di riforma della normativa sugli escavi portuali

Workshop del 11/12/2005 - Palazzo Granducale

 

Facendo riferimento alla precedente Notizia del 4 Dicembre scorso, segnaliamo che si è svolto questa mattina il Workshop in oggetto, durante il quale sono stati preannunciati, dal Sottosegretario al Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare On. Silvia Velo, due Regolamenti attuativi, di imminente pubblicazione, che semplificheranno le procedure autorizzative per gli escavi, sia in ambito portuale sia in ambito esterno.

I due Regolamenti - emanati, il primo, ai sensi dell'Art. 5bis della L. 84/94 (relativo alle operazioni di dragaggio effettuate nelle aree portuali e marino costiere poste in siti di bonifica di interesse nazionale, ai sensi dell'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e.s.m.) ed il secondo ai sensi dell'Art. 109 comma 2 del Testo unico Ambientale Dlgs 152/2006), sono caratterizzati da due iter autorizzatori distinti.

Per le aree marine portuali interne ai SIN (come il Porto di Livorno e quello di Piombino), il Regolamento deve ottenere il Parere dal Consiglio di Stato, il visto della Corte dei Conti ed entrare in pubblicazione. 

Il secondo, invece, necessita di un preventivo passaggio nella Conferenza Permanente Stato-Regioni, prima di essere trasmesso al Consiglio di Stato.

Le principali novità che introdurranno i due Regolamenti sono così semplificabili:

  1. Le esclusioni: Spostamenti in ambito portuale ed operazioni di ripristino degli arenili;
  2. Puntuale definizione di ripascimento: apporto di materiale sulla spiaggia emersa o sommersa per fronteggiare l'erosione;
  3. Scheda di Inquadramento dell'area di escavo: uno strumento da sottoporre a verifica biennale, che semplifica il rilascio delle autorizzazioni che possono essere semplicemente prorogate sino ad un massimo di 6 anni;
  4. criterio di semplificazione graduale delle analisi: Una riduzione progressiva del dettaglio delle analisi in base all'ottenimento di garanzie sulle analisi pregresse in merito alle caratteristiche fisiche, chimiche, ecotossicologiche;

Con un emendamento al Collegato Ambientale, inoltre, saranno semplificati i criteri di costruzione delle casse di colmata e delle vasche di raccolta.

Infine, con un’altra modifica al Collegato Ambientale e grazie al lavoro svolto da un gruppo di lavoro istituito, presso il Ministero dell'Ambiente, a cui hanno preso parte il Ministero dei Trasporti, il Ministero della Salute, ISPRA, ISS e il CNR, sono state definite le linee guida e i valori di riferimento che consentono l’automatica deperimetrazione delle aree a mare da SIN a SIR (Siti di Interesse Regionale).

Un lavoro che il Ministero dell’Ambiente, anche in vista della riforma del sistema portuale italiano avviata dal Governo, ha portato avanti assieme ad altre amministrazioni e con il supporto del mondo scientifico.

Con riserva di tornare sull'argomento appena concluso l'iter di approvazione del testo definitivo dei documenti.


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