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Confindustria: no al ribasso su riforma dazi antidumping

 

Confindustria: no al ribasso su riforma dazi antidumping

Roma 13 dicembre 2016 - "Ancora una volta la UE delude le imprese manifatturiere approvando un compromesso al ribasso sulla riforma dei dazi antidumping": cosi Lisa Ferrarini, vice presidente per l'Europa di Confindustria. "Questa proposta di riforma del sistema antidumping era in letargo dal febbraio 2014. Qualche mese fa è ritornata nell'agenda in una forma peggiorata. Il compromesso trovato dalla presidenza di turno slovacca è passato proprio il giorno dopo che la Cina ha presentato denuncia alla OMC sulla vicenda MES. Ma non sono le coincidenze ad allarmarci quanto i contenuti. Mentre gli USA eleggono un presidente che non farà sconti sul commercio internazionale - prosegue la Ferrarini - la Ue rimane l'unica al mondo ad applicare i dazi antidumping al livello minimo sufficiente: come se avesse paura di fare troppo male all'avversario. Questa assurda regola del Lesser Duty Rule (dazio più basso) andava eliminata totalmente. Invece, i governi della UE hanno votato a maggioranza un testo che prevede la sua disapplicazione soltanto in circostanze eccezionali, a condizione che vengano provate significative distorsioni di mercato e sulle materie prime. Ma si tratta di soglie quantitative inarrivabili per molti settori industriali che avvantaggeranno sempre chi ha interesse ad importare a basso costo. Per fortuna il ministro Calenda ha tenuto la barra a dritta - ha concluso la Ferrarini - e l'Italia non figura tra i sostenitori di questo ennesimo autogol. La UE sembra non accorgersi che deve la sua esistenza alla manifattura industriale e fa di tutto per spingere gli investimenti fuori dai propri confini".


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