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Aree di Crisi: la Regione Toscana riapre il bando Protocolli di Insediamento

Riapertura termini per accedere alle agevolazioni a decorrere dal 20 gennaio 2016 limitatamente alle domande di imprese che prevedono investimenti nell'Area di crisi di Piombino e nell'Area di crisi di Livorno

 

La Regione Toscana, con D.D. n. 6695/14, ha approvato l’avviso per le manifestazioni d’interesse ai sensi della D.G.R. n. 1145/14 - Protocolli di insediamento.

Con questo bando, la Regione Toscana intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento di rilevanti dimensioni delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) e delle grandi imprese.

L'intervento è attuato con procedura negoziale finalizzata alla definizione di intese tra la Regione e soggetti privati e/o pubblici che effettuano l’investimento.

Il bando è chiuso da fine ottobre 2015, tuttavia la Regione Toscana ha disposto la riapertura dei termini per la presentazione delle manifestazioni d'interesse limitatamente alle domande che prevedono investimenti destinati all'Area di crisi di Piombino (Comuni di: Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto, San Vincenzo) e all'Area di crisi di Livorno, estesa a tutti i territori del Protocollo di Intesa siglato (Comuni di: Livorno, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Castagneto Carducci, Cecina e Bibbona) a decorrere dal 20 gennaio 2016.

Beneficiari

Possono presentare la manifestazione d'interesse:

  1. grandi imprese;
  2. micro, piccole e medie imprese (MPMI);
  3. imprese in forma aggregata così strutturate:
    • consorzi ai sensi delle disposizioni degli artt. 2602 e seguenti del Codice Civile, di durata non inferiore ad anni cinque;
    • raggruppamenti temporanei d’impresa, associazioni temporanee di scopo;
    • reti di imprese, ai sensi della L. n. 33/09, articolo 3, comma 4-ter e s.m.i. in qualunque forma costituite.

Gli investimenti devono essere realizzati da imprese industriali, ossia da aziende che operano in attività del settore industria e dei servizi, B, C, D, E, F, H, J, M, N, R della classificazione delle attività economiche ATECO ISTAT 2007, fatte salve le restrizioni previste dalla disciplina comunitaria in materia di settori sensibili e dalla D.G.R. n. 643/14.

In caso di Consorzio, Società Consortile o Rete-Soggetto, oltre al Codice Ateco di questi ultimi, sono richiesti anche i Codici Ateco delle singole imprese consorziate/aderenti alla rete.

Le Reti-Soggetto sono ammissibili se in possesso dei requisiti previsti dall'avviso e solo se costituite da almeno 3 micro, piccole e medie imprese con sede legale o unità locale all’interno del territorio regionale.

Le Reti-Contratto sono ammissibili solo se costituite da almeno 3 micro, piccole e medie imprese in possesso dei requisiti previsti dal bando.

Ciascuna impresa, singolarmente intesa o in aggregazione, può presentare una sola manifestazione di interesse, a pena di inammissibilità delle domande nelle quali è presente la stessa impresa.

Iniziative ammissibili

I PdI devono prevedere i seguenti programmi di investimento, ai sensi del Regolamento generale di esenzione per categoria (Reg. UE n. 651/14):

  1. ricerca industriale e sviluppo sperimentale, ai sensi dell'art. 25 del Reg. UE n. 651/14 (destinatari intervento: sia GI che PMI);
  2. investimenti materiali e immateriali destinati alla creazione di un nuovo investimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente ai sensi dell'art. 28 del Reg. UE n. 651/14 (destinatari intervento: solo PMI. GI solo per nuovi investimenti a favore di nuove attività economiche e solo se se collocate nelle aree di cui dell'art. 107, par. 3, lett. c) del TFUE, ai sensi dell'art. 14 Reg. UE n. 651/14), che per la nostra provincia corrispondono all’Area di Crisi di Piombino, cioè i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto
  3. investimenti materiali e immateriali destinati alla creazione o ammodernamento di infrastrutture di ricerca private ai sensi dell'art. 26 del Reg. UE n. 651/14 (destinatari intervento: sia GI che PMI).

La dimensione significativa degli interventi varia per tipologia di attività e per dimensione dell'impresa, come dettagliatamente esposto nella tabella presente nel Bando.

 

Tipologia di intervento

Investimento minimo

GI

GI in collaborazione

con PMI

PMI singole

PMI aggregate

- nuove unità locali;
- unità locali già presenti sul territorio

€ 10 mln

€ 7,5 mln

€ 2 mln

€ 3,5 mln

- creazione e ammodernamento di infrastrutture di ricerca private

€ 1 mln

- programmi di reindustrializzazione in aree di crisi complessa;
- investimenti da parte di imprese con sede legale in Toscana, con almeno 70% base sociale di ex dipendenti di aziende in crisi con incentivo autoimprenditorialità

€ 250.000

 

Contributi

L’aiuto è concesso nella forma del contributo in conto capitale a fondo perduto e varia dal 10% all’80% in base alla tipologia di attività e alla dimensione dell'impresa.

Il progetto può essere sostenuto anche con eventuale prestito agevolato e/o concessione della garanzia nel rispetto dei limiti di cumulo previsti dall’avviso.

La forma di aiuto varierà in base alla tipologia di spese ammissibili:

Procedure e termini

La manifestazione d'interesse deve essere redatta esclusivamente on-line e si considera presentata solo ed esclusivamente se inoltrata per via telematica sul sistema informatico di Sviluppo Toscana S.p.a.

Le manifestazioni di interesse possono essere presentate entro le seguenti scadenze quadrimestrali: 28 febbraio, 30 giugno, 31 ottobre (salvo esaurimento risorse).

Alla riapertura vengono destinati i seguenti importi:

Riferimenti normativi

 

[1] L'intensità di aiuto per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale può essere aumentata fino a un'intensità massima dell'80 % dei costi ammissibili come segue:

a) di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese;

b) di 15 punti percentuali se è soddisfatta una delle seguenti condizioni:

i) il progetto:

- prevede la collaborazione effettiva tra imprese di cui almeno una è una PMI o viene realizzato in almeno due Stati membri, o in uno Stato membro e in una parte contraente dell'accordo SEE, e non prevede che una singola impresa sostenga da sola più del 70 % dei costi ammissibili, o

- prevede la collaborazione effettiva tra un'impresa e uno o più organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, nell'ambito della quale tali organismi sostengono almeno il 10 % dei costi ammissibili e hanno il diritto di pubblicare i risultati della propria ricerca;

ii) i risultati del progetto sono ampiamente diffusi attraverso conferenze, pubblicazioni, banche dati di libero accesso o software open source o gratuito.


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